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16-il-governo-dellimpero-e-la-societa-nel-quarto-secolo
Breve descrizione
Diocleziano apre la stagione di riforme “tradizionali”, fondando il suo potere su una base autocratica greca-orientale. Il concistorium (consiglio dell’imperatore) deve stare in piedi di fronte al “sovrano”, invece, gli altri sudditi devono baciare l’orlo della veste dell’imperatore. Diocleziano insieme al suo vecchio commilitone Massimiano si fanno conoscere con l’appellativo di Giovio ed Erculio, chiara reminiscenza di una fondazione del potere di puro eco pagano. Diocleziano aprirà una feroce stagione di persecuzioni. L’elemento più innovatione è la spartizione dell’impero prima in una Diarchia di 2 Augusti e poi di una Tetrarchia con 2 Augusti e 2 Cesari, futuri successori. I Cesari scelti furono Costanzo Cloro (per l’Occidente) e Galerio (per l’Oriente). Gli anni di potere dioclezianeo sono contraddistinti dall’istituto fiscale della iugatio-capitatio:
- iugum: riguardo a una stima produttiva dei terreni
- Caput: riguardo al tributum capitis, ossia gravante sul singolo
Celebre è anche l’Editto dei prezzi massimi, ove Diocleziano per porre freno all’inflazione monetaria deciderà di calmierare i prezzi di servizi, beni e merci. Questa decisione aumenterà ancora di più il disagio sociale e di produzione, diffondendo il commercio del “mercato nero”. Il convinto Diocleziano e il riluttante Massimiano abdicarono in favore dei due Cesari in modo da monitorare la nuova divisione amministrativa. La Tetrarchia si sfascia presto a causa di frequenti usurpazioni e illegittime prese di potere, il casus belli è la morte di Costanzo Cloro.
Le truppe di Costanzo Cloro acclamano Augusto, il giovane Costantino. Flavio Severo, eletto Cesare da Galerio, è ucciso dall’usurpatore Massenzio, figlio di Massimiano, avente il controllo su molte regioni d’Italia. La confusione viene arginata dal concilio di Carnutum, in cui partecipa anche il vecchio Diocleziano. Massenzio e Massimiano vengono dichiarati usurpatori e devono frenare le loro ambizioni, ma non lo faranno. Morto Galero, ad Oriente emerge Licinio. Costantino dichiara nemico pubblico Massimiano (addirittura diventato suo suocero in passato), lo induce al suicidio e lo colpisce con la damnatio memoriae. Licinio e Costantino si alleano contro Massimino Daia (che era stato associato al potere da Galerio) e Massenzio. Il regolamento dei conti fra Costantino e Massenzio avviene nella battaglia del ponte Milvio, il famoso evento del “in hoc signo vinces”, ossia la tanto celebrata comparsa in un sogno del monogramma cristiano fatto apporre come insegne all’esercito di Costantino. Questa è la prima volta che un esercito romano adotta insegne cristiane. Costantino è un vero rivoluzionario, imporrà un dominio assoluto dopo aver spodestato anche Licinio, adottando il culto religioso cristiano ed intervenendo in materia di fede nel Concilio di Nicea. Infine avvia una politica monetaria, introducendo un nuovo nominale aureo, il Solido. Gli effetti sortiti dalla riforma monetaria saranno deleteri aumentando la corruzione nei costumi burocratici e distanziando sempre di più i ceti sociali abbienti e quelli poveri.
