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14-i-caratteri-delleconomia-imperiale
Breve descrizione
L’Impero presenta innumerevoli caratteri nel II secolo d.C. La tattica preclusiva viene potenziata con la costruzione del Vallo Antonino e del Vallo Adriano in Inghilterra. La romanizzazione e l’integrazione del mercato genera il boom economico in molte aree provinciali: le Gallie, l’Africa, la Spagna e le aree orientali. Oltre alla megalopoli di Roma, il processo di urbanizzazione riguarda città come Antiochia, Pola, Leptis Magna, Palmira, Efeso. Un’ambasceria romana sotto Marco Aurelio raggiungerà la Cina. A Roma ha grande diffusione il culto della Gran Madre e fra i soldati prospera il culto di Mitra.







Le lingue parlate dall’impero sono due: il colto greco e l’amministrativo latino. Adriano razionalizza la carriera equestre nella burocrazia romana. Tacito svelerà gli “arcana imperii”, fra cui la scelta dell’imperatore da parte delle truppe, mentre Plutarco nelle Vite Parallele metterà a confronto i maggiori personaggi greci con quelli dei nuovi dominatori. Il cristianesimo si diffonde nell’impero grazie anche all’attività apostolica di Paolo. Dal punto di vista economico decade la produzione della sigillata aretina a favore di quella gallica e africana. L’economia di Roma è un’economia mondo, tutte le merci dell’impero sono nella megalopoli. Dai ritrovamenti di alcune tavole a Pompei è possibile ricostruire l’attività speculativa del “banchiere” Cecilio Giocondo.

