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12-dai-flavi-agli-antonini-il-consolidament-dal-regime-imperiale
15-la-crisi-dellorganismo-imperiale
Breve descrizione
Da Traiano fino a Marco Aurelio viene ribadito il principio di “adozione del migliore”, viene designato un imperatore in base alle sue doti morali, militari e culturali, rifiutando così il principio dinastico dell’era Giulio-Claudia e Flavia. Il principato di Traiano, scelto da Nerva per ottenere vasti consensi in ambito militare, inaugura un serie folgorante di vittorie militari. La conquista della Dacia, ben documentata dalla Colonna Traiana, permette non solo di annullare l’indennità da pagare a Decebalo (effetto delle campagne daciche di Domiziano), ma anche di ripianare le casse imperiale grazie all’ acquisizione delle preziose miniere d’oro e di argento presenti nella nuova provincia. Traiano costruirà l’ultimo foro a Roma. Traiano è promotore di una “primordiale” politica assistenziale, gli alimenta. Gli alimenta erano prestiti a fondo perduto concessi a disagiate famiglie italiche per provvedere ai figli. Gli alimenta (ben documentata sull’Arco Traiano a Benevento) hanno fini di reclutamento militare e di una lieve tassazione perpetua sui fondi italici. Traiano concluderà vittoriosamente anche la campagna contro i Parti, conseguendo il massimo espansionismo territoriale.
Adriano abbandonerà le annessioni orientali dati i concreti problemi logistici di garantire un approvvigionamento alimentare e una garanzia di sicurezza in tali territori. Adriano porta al massimo compimento la strategia preclusiva del limes, costruendo celebri fortificazioni come il Vallo Adriano in Inghilterra. Adriano è stato uno degli imperatori più filo-ellenistici e viaggiatori di sempre, nella sua maestosa Villa Adriana a Tivoli tenterà di riunire tutti i gusti artistici osservati durante i suoi viaggi combinandoli in una soluzione originalissima. Adriano completerà anche il Pantheon. L’assenza di rilevanti eventi bellici sotto Antonino Pio indicava una potenza romana in un periodo d’oro, ove la fragilità del sistema economico-politico era dietro l’angolo, visto che era difficile mantenere un equilibrio sociale se si fosse verificata una crisi dei contribuenti.






Il principato di Marco Aurelio mostra, appunto, come problematiche economico-sociali possano mettere in seria difficoltà l’impero. Gli effetti della “peste antonina” sono nefasti sia per ragioni demografiche sia che finanziarie. La confederazione dei popoli germanici, guidati dai Quadi e dai Marcomanni, sarà respinta con enorme fatica. Marco Aurelio non rispetterà i dettami del principato adottivo, scegliendo come suo successore il figlio Commodo, che si sentirà più gladiatore che imperatore. Dopo una congiura ai danni dell’ “Ercole Commodo”, sceneggiata nel film Il Gladiatore con alterne fedeltà storiche, salirà al potere il praefectus urbi Pertinace. Pertinace farà seppellire Commodo a Castel Sant’Angelo, anche se Commodo fu colpito dalla damnatio memoriae. Pertinace morirà, dopo tre mesi, in una congiura pretoriana, per non aver corrisposto un lauto donativo. Il vecchio senatore Didio Giuliano comprerà all’asta l’impero, ma sarà vittima di un’altra congiura. Si aprirà una nuova fase di guerre civili fra comandati militari, alla fine a prevalere sarà il comandate Lucio Settimio Severo, proveniente alla città africana di Leptis Magna. Se nella realtà filmica de Il Gladiatore la morte di Commodo è accolta nella pura indifferenza, nella realtà storica Settimio Severo riabiliterà il principio dinastico degli antonini e lo stesso Commodo, elevandolo all’ apoteosi. Probabilmente è il simbolo del declino del principato verso il dominato.




