Ardo d’idee e malfidente è il mio prossimo.
Di rado erro eppur scalzo corro.
Ma quando finisce il disincanto?
Correggimi bimbo in me.
Per fuggire da se stessi bisogna
involarsi più del vento:
la forza di uno, solo, affiora
quando affonda il piede nel buio.
Mentre il guarnitore di ferraglia
affoga i suoi guai nella nebbia,
il destino umorale sa guarire il viandante
in un unico e breve afflato di speranza.
Salvezza è chiudere il cuore per non partire
e viaggiare per salvarsi dal mondo,
ché la vita non dà alcun segnale.
La potenza recettoriale ti fa a pezzi
e il momento peggiore di un arrivo
sarà dirsi addio.
La mia terra non conoscerà
mai morte dentro me.
Come suo figlio solenne, pieno di vita,
nel segno del sole grido: – “Buongiorno!”.
A.B.